Molti beneficiari non riceveranno l’Assegno di Inclusione di novembre. Quali sono le ragioni del problema e come può essere risolto?
L’Assegno di Inclusione è il sussidio economico che, dal 1° gennaio 2024, ha ufficialmente sostituito il Reddito di Cittadinanza. Viene riconosciuto alle famiglie in cui si trova almeno un componente minorenne, affetto da disabilità, over 60 oppure in condizione di svantaggio e inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali.
I richiedenti, inoltre, devono appartenere a nuclei familiari con un ISEE non superiore a 9.360 euro e un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il relativo parametro della scala di equivalenza. Il limite sale a 7.560 euro annui, per i nuclei familiari formati da soggetti tutti con almeno 67 anni oppure da familiari tutti disabili gravi o non autosufficienti.
Per il mese di novembre, numerosi percettori rischiano la sospensione dell’Assegno di Inclusione, a causa di un grave inadempimento, sul quale permangono ancora troppi dubbi. Facciamo chiarezza e sveliamo ai Lettori il metodo per evitare interruzioni del sussidio.
Temi la sospensione dell’Assegno di Inclusione? Provvedi subito a tale adempimento
Per ricevere l’Assegno di Inclusione, coloro che sono in possesso dei requisiti imposti dalla legge devono provvedere ad almeno tre adempimenti. Hanno, innanzitutto, l’obbligo di presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), per ottenere l’ISEE. Successivamente, devono presentare domanda per il sussidio e, allo stesso tempo, effettuare la registrazione sulla piattaforma SIISL. Infine, devono sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale (PAD).
Dopo 120 giorni da quest’ultimo adempimento, i richiedenti devono presentarsi pressi i servizi sociali comunali. Successivamente alla prima visita, poi, le altre devono essere svolte ogni 90 giorni. Le tempistiche, tuttavia, sono state modificate, a causa dei ritardi nell’attivazione della piattaforma per l’interazione tra INPS e servizi sociali, la cd. piattaforma GEPI.
Per questo motivo, chi non ha potuto compiere la visita ai servizi sociali entro lo scorso 31 ottobre rischia la sospensione della misura. Si tratta di una vera e propria ingiustizia, se si pensa che gli interessati non hanno ricevuto alcun avviso dai servizi sociali.
La legge, purtroppo, non prevede alcun obbligo di comunicazione, ma stabilisce l’onere per i beneficiari di contattare il Comune per provvedere all’aggiornamento della propria posizione. Consigliamo, dunque, ai Lettori di segnare in calendario la data dell’ultima visita e ricordarsi di rinnovarla ogni 90 giorni.
Chi ha già ricevuto avviso di sospensione per il mese di novembre, dovrà provvedere ad effettuare l’accertamento per regolarizzare la propria condizione e ricevere la rata di dicembre. La domanda di Assegno di Inclusione ritorna allo stato inziale, passando da “sospesa per accertamenti” ad “accolta” dopo pochi giorni dalla visita con i servizi sociali.