Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali. Vi sveliamo come rimediare.
Secondo la legge italiana, i contratti di affitto redatti tra il proprietario dell’immobile e l’inquilino devono essere registrati presso l’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni. In caso contrario, l’atto è dichiarato nullo e privo di efficacia.
C’è, però, un fenomeno purtroppo abbastanza diffuso, quello dell’affitto in nero. In cosa consiste? Nella mancata registrazione dei contratti di locazione, al fine di evitare il pagamento dell’imposta di registro e di evadere l’imposta sui redditi, oppure nell’incongruità tra il canone dichiarato nel contratto e quello effettivamente riscosso dal proprietario.
In pratica, il locatore e l’affittuario si accordano per il pagamento di una somma che non viene dichiarata nella certificazione ufficiale. Tale fenomeno comporta una gravissima frode ai danni del Fisco e, per tale motivo, è considerato illegale. In caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, entrambi i responsabili rischiano conseguenze severe.
Affitto in nero: i pericoli per proprietario e inquilino
L’affitto in nero è un fenomeno dannoso per tutti; non è solo inopportuno ricorrervi ma è addirittura vietato dalla legge. Gli effetti possono essere terribili sia per il proprietario dell’immobile sia per l’inquilino. Non è prevista, infatti, solo l’irrogazione di sanzioni pecuniarie, ma anche l’impossibilità di rimediare a eventuali problemi dell’immobile, come in caso di necessaria manutenzione.
Nel dettaglio, il proprietario è obbligato al pagamento di:
- una sanzione di ammontare compreso tra il 120% e il 240% dell’imposta di registro evasa;
- una sanzione di ammontare compreso tra il 60% e il 120% dell’imposta, nel caso di mancata indicazione del reddito all’interno della Dichiarazione dei Redditi;
- una sanzione di ammontare compreso tra il 90% e 180% dell’imposta, nel caso di dichiarazione di una somma inferiore rispetto a quella corrisposta dall’inquilino.
In mancanza di un regolare contratto di locazione, oltre alle sanzioni, il locatario non potrà usufruire delle procedure di sfratto e, fino ai 5 anni antecedenti, potrà subire controlli fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa succede, invece, all’inquilino in nero? Se accetta di firmare un contratto di locazione irregolare oppure di non stipularlo, non sarà assistito da alcuna tutela legale e dovrà pagare delle sanzioni per le imposte evase.
Avrà, tuttavia, la possibilità di regolarizzare la propria posizione, tramite la registrazione tardiva e il ravvedimento operoso. In tal caso, verranno irrogate sanzioni pari al:
- 6%, trascorsi i primi 30 giorni;
- 12%, dopo 90 giorni;
- 15%, dopo un anno;
- 17,14%, trascorso più di un anno;
- 20%, dopo due anni.
Chi intende rendere regolare il contratto di locazione, dovrà pagare una sanzione del 24%, nel caso in cui sia stata preliminarmente accertata l’irregolarità.