L’errore fatale per la pensione: se lo commetti l’assegno si riduce, ecco come rimediare

Per non ricevere penalizzazioni sull’assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento.

Nel 2025, oltre alla pensione di vecchiaia ordinaria con 67 anni di età e 20 di contributi, si potrà usufruire di una serie di strumenti previdenziali, per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. Ogni contribuente potrà scegliere la misura più adatta alle proprie esigenze, a seconda dei requisiti maturati.

calcolo pensione
Il metodo di calcolo della pensione influisce notevolmente sull’importo dell’assegno spettante (informazioneoggi.it)

Bisogna, però, prestare massima attenzione ai metodi pensionistici, perché ognuno ha caratteristiche differenti, che potrebbero notevolmente incidere anche sull’ammontare dell’assegno spettante. In alcuni casi, infatti, potrebbero essere disposte delle penalizzazioni, a fronte dell’uscita anticipata.

Questa regola è particolarmente evidente per le lavoratrici. Vediamo, dunque, quali sono le opzioni disponibili e cosa succede a coloro che scelgono di anticipare il pensionamento già a 62 o 63 anni.

Come calcolare la pensione? Le regole per fare la scelta giusta e ottenere un assegno più ricco

Per determinare l’ammontare dell’assegno previdenziale, bisogna considerare l’età di uscita. In base alle ultime novità apportate dal Governo, le lavoratrici che, nel 2025, compiranno 62 anni e 8 mesi di età potranno accedere alla pensione anticipata contributiva, se in possesso di almeno 20 anni di contribuzione.

Inoltre, coloro che hanno avuto fino a due figli e che hanno 67 anni di età, possono richiedere il calcolo dell’assegno con il coefficiente applicabile a chi ha 68 anni. Quelle che, invece, hanno 64 anni possono chiedere l’applicazione del coefficiente dei 65 anni. Per le lavoratrici con tre o più figli, il coefficiente applicabile, poi, è quello dei 69 o dei 66 anni.

Questo significa che le interessate potranno contare su una pensione più ricca. Si tratta di un aspetto che ha delle conseguenze molto importanti. Per capirne la portata, è utile fare un esempio. Supponiamo che Tizia abbia tre figli e che compirà 67 anni di età a gennaio 2025. Potrà scegliere tra il calcolo della pensione tramite il coefficiente dei 69 anni di età, pari a 6,154%.

Di conseguenza, su un montante di 300 mila euro, l’assegno pensionistico annuale avrà un importo di 18.462 euro, ossia 1.420,15 euro al mese. Col coefficiente dei 67 anni di età, invece, avrebbe diritto a 17.169 euro all’anno, cioè 1.320,69 euro al mese. In pratica, riceverebbe ben 100 euro in più al mese.

Con tre figli, inoltre, potrebbe scegliere di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro a 66 anni di età. In tal caso, il coefficiente sarà inferiore e riceverà un assegno mensile di 1.320,69 euro, ma avrà diritto a dodici mesi di arretrati, pari a 15.548,28 euro.

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